
Alexandra Geese: "Prendiamoci la metà del potere che ci spetta"

15 gennaio 2021
"Molti dei reati finanziari delle cronache dei giornali passano da noi, che lo scrivano o no. Noi preferiamo non lo dicano". Dal 2013 Claudio Clemente guida l’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia che contrasta il riciclaggio delle ricchezze frutto di attività illecite. Il suo e quello dei suoi 150 colleghi è un lavoro in cui la riservatezza è fondamentale, per tutelare chi indica movimenti di denaro che potrebbero nascondere dei reati attraverso le cosiddette segnalazioni di operazioni sospette (Sos): "Se un’anziana con la pensione sociale va in banca per versare 100mila euro in contanti, l’operazione è evidentemente anomala e va segnalata come sospetta, ma lo è anche l’operazione che non rientra, per dimensioni e caratteristiche tecniche, tra quelle abituali di un’impresa. Toccherà poi agli approfondimenti finanziari della Uif e a quelli investigativi della Guardia di finanza e della Direzione investigativa antimafia (Dia) confermare o meno la fondatezza del sospetto", spiega Clemente. Dalle Sos analizzate con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (Dnaa), sono nate 23 indagini sugli affari illeciti delle mafie legate al Covid.
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