
"La didattica a distanza non è più un'opzione"

14 ottobre 2020
Partiamo dalle buone notizie. L’Italia ha finalmente recepito, nello scorso mese di agosto, il pacchetto di direttive europee sull’economia circolare, cioè quel modello di produzione e consumo basato su condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti, allungandone la vita e diminuendo i rifiuti.
Nei prossimi quindici anni dovremo rivoluzionare il modo di gestire i rifiuti che produciamo ogni giorno nelle nostre case, secondo un cronoprogramma preciso e stringente: il riciclo dei rifiuti urbani dovrà arrivare al 55% entro il 2025, al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Contemporaneamente lo smaltimento in discarica non dovrà superare il tetto del 10%. Questo significa, risalendo la filiera, che la raccolta differenziata dovrà raggiungere una media nazionale del 76% (nel 2018 è stata di poco superiore al 58%). Oltre 30 milioni di scarti post consumo, come dovremmo cominciare a definire i rifiuti, dovranno diventare in larga parte materiali di base della nuova economia e dovranno avere i necessari sbocchi sul mercato.
Iscriviti per leggere gratis tutti gli articoli digitali de lavialibera, la rassegna stampa settimanale e "le città invisibili", rubrica che ogni prima domenica del mese ospita un approfondimento firmato dai nostri esperti
Abbonati per un anno a lavialibera, avrai 6 numeri della rivista e l'accesso a tutti i contenuti del sito web. Fatti, numeri, storie, inchieste, opinioni, reportage. Capire il presente e interpretare il mondo che verrà.