Luigi Ciotti
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Pace, Ciotti: "Il diritto alla sicurezza è sicurezza dei diritti"

Anche il fondatore di Libera e del Gruppo Abele è intervenuto oggi all'evento di Banca etica "Basta favori ai mercanti di armi" in difesa della Legge 185/90 che regolamenta l'export di armi e impone alle banche di rendere noti servizi che rendono possibili tali operazioni

Redazione <br> lavialibera

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17 aprile 2024

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"Non esiste pace senza disarmo. Alla cattiva politica, quella che vuole togliere una serie di pilastri fondamentali, non si può rispondere con la fuga dalle responsabilità, ma assumendocene di più". Con queste parole Luigi Ciotti è intervenuto all’evento “Basta favori ai mercanti di armi” che si sta tenendo oggi 17 aprile nella sede di Libera di via Stamira, a Roma. L'evento è organizzato dalla coalizione di associazioni che vuole evitare che la legge 185/1990 sull'export di armi venga svuotata. Insieme a Ciotti, sono intervenuti padre Alex Zanotelli, Banca Etica, la Rete pace e disarmo e Opal, l'osservatorio permanente sulle armi leggere e le politica di sicurezza e difesa. Di seguito il suo discorso integrale.

Il nostro numero "La pace è un altro gioco"

Le parole di Luigi Ciotti

La democrazia è partecipata o non è democrazia. Perchè la democrazia sia tale serve che sia partecipata. La storia, purtroppo, non ci ha insegnato nulla, non è più maestra di vita. Nel mondo ci sono 59 guerre. C’è una follia distruttiva, e allora ancora una volta dobbbiamo dirci parlando di armi e di armamenti, di quello che sta avvenendo sulla faccia del pianeta che le guerre sono sempre errore e sono sempre orrore.

Nel mondo ci sono 59 guerre. C’è una follia distruttiva

Bisogna ribadirlo con forza, per quello che vediamo, per quello che tocchiamo con mano, non dimenticando che il diritto alla sicurezza che tutti reclamano deve essere soprattutto sicurezza dei diritti, intesa come liberta, dignità e la vita delle persone. Il prendere atto che c’è una certa finanza e una certa economia che uccide e la povertà che si allarga e che opprime e le che le catastrofi ecologiche hanno delle responsabilità non indifferenti.

La guerra sporca: come mezzi bellici, carburanti e distruzioni peggiorano la crisi climatica

Quel paradigna tecnocratico che Papa Francesco ha denunciato nella Laudato si' e che noi oggi più che mai tocchiamo con mano. Non possiamo non dare importanza alla dimensione della trasparenza, perchè viene meno il ruolo possibile del monitoraggio civico che è un elemento fondamentale che viene già sottolineato dagli organismi internazionali.

Alla cattiva politica non possiamo rispondere con una fuga dalle responsabilità

Noi dobbiamo applicarlo che chiede ai cittadini che si organizzano che possano verificare, toccare con mano, scendere in profondità, portare il loro contributo e la loro parola. Voi mi insegnate che non esiste pace senza disarmo, che è fondamentale. Alla cattiva politica, quella che vuole togliere una serie di pilastri fondamentali, non si può rispondere con la fuga dalle responsabilità. Noi siamo qui tutti insieme per assumercene di più, per unire le nostre forze e diventare una forza etica, sociale, culturale, politica nel segno del bene comune.

I gruppi che si sono impossessati dell'intelligenza artificiale l'ha fatta diventare intelligenza criminale

Sentiamo questa responsabilità perché si sta tornando indietro e i numeri parlano: il giogo della corruzione delle organizzazioni criminali, perchè dove ci sono le guerre, le mafie fanno affari. Ci sono già delle inchieste che dimostrano tutto questo. Lo sono in passato, lo sono in questo momento, lo sempre di più. E il traffico delle droghe e delle armi vanno sempre a braccetto, quasi come una moneta di scambio sulla faccia di questo pianeta. E mentre parliamo dell’intelligenza artificiale, che chi se ne è già impossessato l’ha fatta diventare intelligenza criminale, perché hanno tanto di quel denaro che possono permettersi di essere all’avanguardia. 

L'Italia che a(r)ma i regimi 

Cito papa Francesco, all’incontro con gli ambasciatori, scambiando delle parole molto semplici: “Tutti i conflitti nuovi pongono in rilievo le conseguenze letali di una continua rincorsa alla produzione di sempre più sofisticati armamenti, talvolta giustificate adducendo il motivo  che se una pace oggi è possibile non può essere che la pace fondata sull’equilibrio delle forze. Occorre scardinare tale logica e proseguire sulla strada del disarmo integrale” e noi facciamo nostra questa dimensione della democrazia che deve essere partecipata, della trasparenza e attenzione a corruzione e mafie che oggi più che mai presenti e vive in tutti questi percorsi”. 

La petizione 

La Rete pace e disarmo ha lanciato una mobilitazione per fermare lo svuotamento della Legge 185/90 e chiedere un maggiore controllo sull’export di armi. Tra le richieste che si possono sottoscrivere all'interno della petizione ci sono la reintroduzione del Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa e l'inserimento nella norma nazionale un richiamo esplicito al Trattato sul commercio delle armi. A questo si aggiunge che si impedisca la cancellazione integrale della parte della Relazione annuale al Parlamento che riporta i dettagli dell’interazione tra banche e aziende militari. 

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