Le parole di Lucarelli: colore

Per mia figlia un signore è nejo, la mamma è majjone e io non sono bianco, ma josa. È questione di sfumature, non razziale

Carlo Lucarelli

Carlo LucarelliScrittore, sceneggiatore e conduttore televisivo

13 ottobre 2021

COLORE

s.m. 1. Luce composta da radiazione elettromagnetica di una determinata lunghezza d’onda. 2. Sostanza naturale o artificiale di cui si applica uno strato per dipingere. 3. Colorito del volto in relazione alle condizioni fisiche e spirituali della persona. 4. Bandiera o insegna variamente colorata. 5. Ciascuno dei quattro semi delle carte da gioco. 6. Apparenza, aspetto.

Un giorno, parecchio tempo fa, uscivo da un albergo con in braccio Angelica, una delle mie figlie, che mi pare avesse più o meno tre anni. Era mattina e fuori, seduto a fare colazione in giardino, c’era un signore anziano, nero, vestito con una bella jallabia bianca e un fez rotondo, molto bello anche quello, decorato a motivi africani. Angelica lo guarda, lo indica col ditino e mi dice babbo, quel signore è nejo! che tradotto dal linguaggio dei bimbi vuol dire nero. , rispondo io, come la mamma! E infatti un attimo dopo esce Yodit mia moglie, che è africana di origine eritrea, con Giuliana, l’altra figlia. Coda di paglia, l’ho detto ad alta voce perché non voglio sembrare uno che fa discorsi sui colori della gente, il signore ci nota, sorride, saluta, saluta anche Angelica, tutta sorridente, e la cosa finisce lì. Per il momento, perché dopo, a casa, io e Yodit, ne parliamo, se non preoccupati per lo meno perplessi. 

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