Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Il posto delle mafie (nell'emergenza)

La mafia non è un virus, si comporta secondo altre logiche. Ha sempre saputo approfittare delle situazioni di crisi e di emergenza, come le catastrofi naturali o nelle tensioni politiche, amplificando la loro tipica offerta di servizi di protezione e di intermediazione

Rocco Sciarrone

Rocco SciarroneProfessore di Sociologia economica, Università di Torino

15 gennaio 2021

Molte volte la mafia è stata rappresentata come un virus: è una metafora usata e abusata nel tempo da molti osservatori, non stupisce quindi che venga ripresa con riferimento al Covid-19. L’immagine è però tanto efficace sul piano comunicativo, quanto ingannevole sul piano analitico. La mafia non è un virus, si comporta e si diffonde secondo altre logiche, che non sono però indifferenti al contesto della pandemia. Le mafie hanno mostrato di saper approfittare delle situazioni di crisi e di emergenza: è avvenuto in occasione di catastrofi naturali terremoti, così come nei casi in cui l’ordine politico e sociale è apparso sotto tensione, indebolito o minacciato nella sua tenuta. In tali momenti, le mafie non fanno altro che amplificare la loro tipica offerta di servizi di protezione e di intermediazione, utili per far fronte alle incertezze.

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