Manifestazione per Giulio Regeni. Foto flickr
Manifestazione per Giulio Regeni. Foto flickr

Le parole di Lucarelli: convenienza

Il caso Regeni insegna che quando parliamo di convenienza non possiamo limitarci all'aspetto economico

Carlo Lucarelli

Carlo LucarelliScrittore, sceneggiatore e conduttore televisivo

15 gennaio 2021

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CONVENIENZA

s. f. 

1. Opportunità.
2. Adeguatezza, proporzione.
4. Utilità, tornaconto, vantaggio economico

Una volta, parlando con un giovane amico che studiava legge, sono incappato in un esempio perfetto della definizione numero uno proposta dal Devoto-Oli per la voce in oggetto. Stavamo mangiando una pizza quando qualcuno del gruppo ha nominato Giulio Regeni, che era stato da poco rapito e ucciso in Egitto. Era una serata d’inverno del 2016, non si conoscevano ancora le cose che avremmo saputo dopo e quelle che speriamo di imparare molto presto, ma già il coinvolgimento e la responsabilità dei servizi di sicurezza e dello Stato egiziano si prefiguravano come l’ipotesi più concreta e ragionevole. Allora il mio amico, che stava proprio davanti a me, si sporge in avanti tra un boccone di margherita e l’altro e mi sussurra: "Vabbè, e che ci possiamo fare? Abbiamo troppi affari con l’Egitto". Beh, no, aspetta un momento… Da lì è cominciata una discussione molto accesa sul concetto di opportunità e anche molto interessante che però, prendendo le mosse dal caso in oggetto, e cioè dalla morte di un ragazzo torturato e ucciso in quel modo, era già nelle sue premesse completamente sbagliata. E tutto questo sulla base della definizione numero quattro proposta dal vocabolario.

In ogni numero de lavialibera, lo scrittore Carlo Lucarelli analizza i significati di una parola

Un’altra volta mi trovo sempre a cena con un gruppo di persone, era una cena elettorale per sostenere il sindaco di una città vicina, quindi gente in teoria politicamente a me più o meno simile (oddio, più o meno, a volte più meno che più, però va bene, qui non importa). Siccome, non so perché, mi hanno messo in un tavolo di giovani economisti che parlavano, appunto, di economia e siccome dell’argomento io non ne so niente, giusto per non fare scena muta butto là qualcosa sull’unica branca della questione che conosco, cioè l’economia mafiosa. "Ma dai – mi dicono irridenti e scherzosi – ancora con questa storia? Parliamo di gente che guadagna 1.500 euro al mese". Beh, no, aspetta un momento… A parte che quella cifra non so da dove venisse fuori e che non è dallo stipendio di alcuni picciotti che si quantifica la potenza della mafia, questo discorso di proporzioni era comunque assurdo. E sempre in base alla definizione numero quattro.

Perché sempre di economia dobbiamo parlare, quando parliamo di convenienza? Ridurre tutto in termini di fatturato, espansione, sviluppo e resa? C’è un bell’esempio in un bel libro di Marco D’Eramo che si intitola Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi. Parlando della tendenza degli economisti ultraliberisti a ridurre tutto in termini di mercato, D’Eramo cita un articolo di uno di loro, Ronald Coase, The problem of the social cost, i problemi dei costi sociali, qui applicato in particolare ai costi ambientali. Il ragionamento è molto semplice, sviluppato a proposito della contaminazione di un fiume: "Se assumiamo che l’effetto nocivo dell’inquinamento è di uccidere il pesce, la questione da decidere è: è il valore del pesce perso maggiore o minore del prodotto che la contaminazione rende possibile?". Definizione numero quattro: utilità, tornaconto, vantaggio economico. Beh, no, aspetta un momento… Perché a parte che il problema non sta tutto lì, in un mucchio di pesci morti di poco valore, che già sono una brutta cosa, c’è anche tutto il resto: cosa comporta, per esempio, l’alterazione dell’ecosistema che parte appunto da un mucchio di pesci a pancia all’aria e finisce in un aumento dei tumori nei bambini?

Ma non è neanche questo il punto. Perché ragionare in termini di convenienza non significa fermarsi alle definizioni uno, due, e quattro, che giustificherebbero un piccolo esercito di ragionieri, bancari, commercialisti e funzionari – professionisti, insomma – pronti a trasformare i soldi delle mafie in economia che gira. Significa piuttosto ragionare secondo il punto tre, a mio parere il più importante, se inteso nel senso più pulito.

CONVENIENZA

s. f.
3. Decenza. Decoro. Educazione.

Da lavialibera n° 6 novembre-dicembre 2020

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