Raffaele Cantone (Foto Lapresse)
Raffaele Cantone (Foto Lapresse)

Corruzione in corsia, intervista a Raffaele Cantone

Da pm ha indagato sulla camorra, da presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione ha contribuito a prevenire tangenti e illegalità. Raffaele Cantone risponde a quattro domande sugli interessi illeciti legati alla sanità

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

3 novembre 2020

Corruzione e mafie ostacolano l’equo accesso alle cure, danneggiando i cittadini più fragili. Lo sostiene Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia dopo una lunga esperienza da pm antimafia e presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac)

Perché le mafie sono così interessate alla sanità?
Ci sono due ragioni principali. Una è squisitamente economica: la sanità riceve molti investimenti, anche di denaro pubblico, soprattutto in un Paese come l’Italia. Poi è uno strumento per acquisire consenso sociale, molto importante per le mafie perché permette di ottenere visite mediche o commesse di ogni tipo, fornire posti di lavoro e avere rapporti privilegiati: i clan cercano di inserirsi schierando i propri colletti bianchi o sfruttando i rapporti con la politica, che può nominare i dirigenti delle aziende sanitarie.

La rivista

2024 - numero 25

African dream

Ambiente, diritti, geopolitica. C'è un nuovo protagonista sulla scena internazionale

African dream
Vedi tutti i numeri

La newsletter de lavialibera

Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana, per non perdere neanche una notizia. 

Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale, per saperne di più e stupire gli amici al bar