
"Così sono finito nelle mani della 'ndrangheta"

10 settembre 2020
Se la tensione tra interessi economici e salvaguardia della natura potesse essere rappresentata plasticamente, Cortina d’Ampezzo sarebbe un soggetto ideale. Poco meno di seimila abitanti a 1224 metri di altitudine in provincia di Belluno, è conosciuta come “la regina delle Dolomiti”: le sue vette, patrimonio mondiale dell’Unesco, sono considerate tra le più belle della Terra. Meta preferita delle vacanze di vip e star, in paese le seconde case hanno ormai superato quelle dei residenti.
Qui l’anno prossimo si terranno i campionati del mondo di sci alpino mentre nel 2026, assieme a Milano, la regina delle Dolomiti sarà per la seconda volta (la prima fu nel 1956) teatro delle olimpiadi invernali. "Una grande opportunità per il futuro del nostro territorio, non solo per la visibilità planetaria che avremo, ma anche, e soprattutto, per le opere infrastrutturali che saranno realizzate", sostiene Maria Lorraine Berton, presidente degli industriali bellunesi, a capo del gruppo tecnico Sport e grandi eventi di Confindustria. Ma qualcuno dubita e si oppone.
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