
Non scomparse, ma uccise da uomini di 'ndrangheta

Aggiornato il giorno 5 febbraio 2021
In occasione dei Campionati mondiali di sci alpino che nelle prossime due settimane si terranno a Cortina d'Ampezzo, in provincia di Belluno, ripubblichiamo e aggiorniamo un articolo sulla sostenibilità dei grandi eventi alpini uscito sul n°4 luglio/agosto de lavailibera
"I lavori per i mondiali ormai sono stati fatti, quello che ci preoccupa è cosa ci attende in vista delle Olimpiadi del 2026 – commenta Luigi Casanova, ex forestale e presidente onorario di Mountain wilderness –. Sull'onda speculativa dei mondiali e in vista del 2026, gli impiantisti hanno già proposto tre nuovi collegamenti, uno più folle dell'altro. La tecnica ormai collaudata è quella dello spezzatino: non si chiede subito di collegare Cortina alla Marmolada perché la sommatoria degli aspetti ambientali negativi porterebbe alla bocciatura del progetto, ma si procede un pezzo alla volta, chiedendo ogni volta di più".
Per gli ambientalisti a Cortina oggi si stanno mettendo le basi per una completa antropizzazione del territorio montano. A ciò si aggiunge la questione della compensazione della CO2 prodotta."In questi giorni la Fondazione Cortina 2021 sta facendo passare questi mondiali come i primi sostenibili sulle Alpi – denuncia Casanova –. Ma la loro sostenibilità è sotterrare questa CO2 nelle piscicolture della laguna veneta e piantare seimila alberi nell'altopiano di Asiago, di cui, per la mia esperienza da forestale, quattromila sono destinati a morte certa. Io sono uno sciatore, ma ora dico basta".
Se la tensione tra interessi economici e salvaguardia della natura potesse essere rappresentata plasticamente, Cortina d’Ampezzo sarebbe un soggetto ideale. Poco meno di seimila abitanti a 1224 metri di altitudine in provincia di Belluno, è conosciuta come “la regina delle Dolomiti”: le sue vette, patrimonio mondiale dell’Unesco, sono considerate tra le più belle della Terra. Meta preferita delle vacanze di vip e star, in paese le seconde case hanno ormai superato quelle dei residenti.
Qui la prossima settimana si terranno i campionati del mondo di sci alpino mentre nel 2026, assieme a Milano, la regina delle Dolomiti sarà per la seconda volta (la prima fu nel 1956) teatro delle olimpiadi invernali. "Una grande opportunità per il futuro del nostro territorio, non solo per la visibilità planetaria che avremo, ma anche, e soprattutto, per le opere infrastrutturali che saranno realizzate", sostiene Maria Lorraine Berton, presidente degli industriali bellunesi, a capo del gruppo tecnico Sport e grandi eventi di Confindustria. Ma qualcuno dubita e si oppone.
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