Referendum 2020 per il taglio dei parlamentari, appello al No

Il Sì andrebbe a penalizzare donne, regioni più piccole e minoranze, e non risolverebbe né il problema dei costi della politica né la mancanza di efficienza del Parlamento

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3 settembre 2020

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Un appello per il "No" al referendum per il taglio dei parlamentari, su cui gli italiani saranno chiamati al voto il 20 e il 21 settembre 2020, in concomitanza con le elezioni regionali e amministrative. Lo promuove Rosy Bindi e l'hanno già sottoscritto 100 personalità del nostro Paese, come Pietro Grasso, Livia Turco, Luigi Ciotti e Silvia Prodi. Il referendum è stato indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale dal titolo "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", passata in via definitiva dalla Camera nell'ottobre del 2019.

La norma prevede il taglio del 36,5 per cento dei componenti di entrambi i rami del Parlamento. Se vincerà il Sì, i parlamentari passeranno dagli attuali 945 a 600: 345 politici totali in meno. Nello specifico, i deputati alla Camera si ridurranno da 630 a 400, mentre i senatori passeranno da 315 a 200 (cui bisogna aggiungere i 5 senatori a vita). Secondo un'elaborazione de Il Sole 24 ore, ogni deputato rappresenterebbe così in media 153.685 italiani, neonati compresi. Mentre per quel che riguarda il Senato, ogni eletto a Palazzo Madama rappresenterebbe 301.223 persone. Il risparmio annuo per le casse dello Stato sarebbe dello 0,01 per cento.

Perché No

"Un Parlamento rimpicciolito sarà inevitabilmente più debole di fronte ai veri poteri forti del paese e meno rappresentativo", scrivono i firmatari dell'appello per cui il No rappresenta un argine "alle derive populiste e alle tentazioni decisioniste che si celano dietro una proposta semplicistica e solo apparentemente accattivante".  La proposta andrebbe, invece, a penalizzare "le donne, che ancora non hanno ottenuto una effettiva parità di genere; le regioni più piccole e i territori meno popolosi, le formazioni più piccole, le minoranze, le diverse culture politiche del Paese".

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Inoltre, secondo il fronte del No, il taglio dei parlamentari — caldeggiato dal Movimento cinque stelle — lascerebbe insoluti i problemi, per la cui risoluzione è stato pensato. Non andrebbe a incidere sulla riduzione dei costi della politica, in quanto una rappresentanza dimezzata porta a un risparmo "irrisorio" e per cui sarebbe necessaria una "riduzione dei privilegi" e "la capacità di incidere sui costi dei poteri economici e finanziari". Né tantomeno avrà una ricaduta positiva sulla mancanza di efficienza ed efficacia del Parlamento "che richiede piuttosto una riforma seria del bicameralismo perfetto e dei regolamenti parlamentari". "L’anomalia di un Parlamento di nominati — precisa l'appello — verrà superata solamente da una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di scelta, al contrario la riduzione numerica di deputati e senatori rafforzerà il potere delle segreterie di partito, rischiando di accentuare il profilo oligarchico delle Camere".

Come e quando si vota

Le urne saranno aperte domenica 20 settembre dalle 7 alle 23 e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15. Per votare è necessario presentarsi al seggio, indicato nella propria tessera elettorale, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità e tessera elettorale. Hanno diritto di voto i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali che avranno compiuto 18 anni entro il 20 settembre 2020. 

Si tratta di un referendum confermativo, per cui non è previsto il raggiungimento di un quorum di validità, cioè l'esito referendario è comunque valido indipendentemente dalla percentuale di persone che andrà a votare. Il quesito referendario recita così: "Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente "Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari" approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 240 del 12 ottobre 2019?". Se si risponde Sì, si sostiene il taglio dei parlamentari. Con il No, si è contrari al taglio e quindi si vota per il mantenimento dello status quo.

L'appello per il No è aperto a tutti coloro che lo vorranno sottoscrivere: è possibile aderire sul sito noiperilno.it oppure con una email a noiperilno@gmail.com.
 

Primi firmatari:


Rosy Bindi
Pietro Grasso
Luigi Ciotti
Carla Federica Nespolo
Guido Bodrato
Marisa Rodano
Silvia Calamandrei
Marianna Scalfaro
Carlo Zaccagnini
Rossella Muroni
Enzo Balboni
Matteo Cosulich
Giorgio Pagliari
Nando Dalla Chiesa
Livia Turco
Rosa Russo Jervolino
Giorgio Merlo
Silvia Prodi
Mario Primicerio
Luciano Silvestri
Nerina Dirindin
Luisa Bossa
Anna Margherita Miotto
Daniela Mazzuconi
Mario Pepe
Marina Magistrelli
Giampiero Scanu

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